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Riflessioni sull'osteopatia

  • Immagine del redattore: Maria Lavinia Biasi
    Maria Lavinia Biasi
  • 21 mar 2018
  • Tempo di lettura: 3 min





Oggigiorno contempliamo il corpo come un’unità organica, biologica, emozionale, spirituale, in relazione con sé stessa e con il mondo circostante, il mondo esterno.

Gli studi di Bruce Litpton dimostrano che il vero segreto della vita sta nella comprensione dei semplici ed eleganti meccanismi biologici delle membrane mediante i quali il corpo traduce i segnali ambientali in comportamento. La vita quindi è scambio, relazione, comunicazione, tra l’organismo e il suo mondo interno, tra l’organismo ed il mondo esterno.

Nel corpo rimane la traccia di ogni vissuto e tutti i segnali evidenziano uno stato dell’essere con una variazione della trama tissutale (contratture, lassità), cambiamento nella vascolarizzazione (colorito, capillari, varici, freddo-caldo), mancanza di equilibrio fra i due sistemi neurovegetativi che regolano la vita (simpatico e parasimpatico/stress-recupero).

L’osteopatia, a mio parere, riguarda ogni tipo di struttura che appartiene all’individuo.

Si può solamente contattare l’individuo nel momento in cui si contatta la sua interezza, la sua totalità, altrimenti prendendo solamente dei tratti non si ha la completezza e quindi la realtà, ma delle sfumature che possono essere comuni a tanti ma non parlano di quel preciso individuo, di quella precisa realtà organica che non ha comparazioni.

Infatti lo stesso sintomo può derivare da realtà completamente diverse ed ha bisogno di attenzioni diverse.

Spesso ci si occupa solo della struttura fisica perché tutto il resto non ha corpo fisico, ma se pensiamo a quanto la paura può influenzare la fisiologia dell’organismo, a quanto una nostalgia può influenzare la modalità di funzionare, a quanto l’ansia può condizionare il vivere quotidiano. Che non è un vivere psichico ma un vivere reale, concreto.

La psiche e la mente vivono in ogni cellula e possono interferire con ogni funzionamento organico. In un attacco di panico quante funzioni fisiologiche si alterano?

Ogni condizione psichica implica la circolazione di sostanze organiche che attivano o disattivano delle funzionalità organiche, per cui ogni condizione psichica è corrispondente ad una precisa condizione fisica.

Quando siamo di fronte ad un pericolo la mente si occupa di quanto è necessario per dar vita alla fuga, alla difesa, altre attività del corpo vengono messe in secondo piano rispetto a questa priorità che è a salvaguardia della vita stessa.

Il problema più importante è quando queste attività vengono mantenute costanti anche nei momenti in cui non hanno alcuna utilità. Solo perché si è rimasti intrappolati in una ripetizione, in una realtà che non esiste più.

Oggi lo chiamiamo “stress”. Tutto è diventato stressante. Ma cos’è lo stress? È utile?

Pensate di essere di fronte ad un leone e non avere l’adrenalina che muove il sistema con una certa modalità? Se il leone ha fame siete già mangiati.

Lo stress è utile nell'istante di vita in cui la vita è in pericolo. Quando viene mantenuto perché le paure immagazzinate ci governano e si manifestano in ogni ambito della vita non è più funzionale al vivere ma è legato ad una forma di sopravvivenza. E' la paura a vivere attraverso la sopravvivenza dell'esistenza.

Nell’organismo non esistono cose buone e cose cattive. Ogni cosa è perfetta così com’è. Siamo in un equilibrio perfetto, che alcune volte, in seguito a qualche condizionamento in sopravvento, perde la sua efficacia.

Siamo ciò che è stato, siamo frutto delle esperienze passate, e tutto ci prepara alla vita. Siamo anche frutto dei condizionamenti acquisiti, di credenze che nel tempo si sono innestate in noi al posto della curiosità e della vera conoscenza ... crediamo di conoscere tutto e ci sbagliamo.

Questo ci fa perdere il contatto con la sola realtà che è il momento presente a favore della sicurezza e dell’uniformità …

siamo forme uniche ed irripetibili in divenire.

Allo stesso tempo sarà vantaggioso ricordare che siamo in un processo di evoluzione della specie. Evoluzione che accade in ogni attimo, ad ogni nuovo respiro. Evoluzione che può accadere quando sperimentiamo la vita mantenendo viva la memoria ma non i condizionamenti della stessa.

La sperimentazione non è un fatto della mente o del corpo o della psiche ma di tutte queste strutture che in modo inscindibile operano contemporaneamente in ogni cellula dell’intero organismo, in ogni pensiero dell’intero organismo, in ogni sua emozione.

L’osteopatia, per me, è un dialogo fra esseri che sono disposti a vedere attraverso l’integrità, l’integrità di ognuno, che può portare al vero benessere.

Maria Lavinia Biasi


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