2020 un anno per scoprire
- Maria Lavinia Biasi
- 21 ago 2020
- Tempo di lettura: 3 min

Un anno che lascerà una traccia nella storia di ognuno di noi e quindi nella storia dell’umanità e della vita.
L’anno di scelte importanti e profonde.
Ogni essere umano si trova ad ascoltare la parte profonda di sé che emerge fortemente valicando ogni possibile barriera.
È momento di scegliere… ogni individuo dovrà scegliere se aderire alla verità profonda di sé stesso oppure seguire ideali esterni che appaiono come approdi sicuri e confortevoli ma che nascondono l’insidia della negazione della propria impronta vibrazionale.
Ogni volta che si aderisce a modelli esterni ci si nega la possibilità di vivere pienamente la propria natura, si rimane incastrati nella sopravvivenza, portando la propria biologia a livelli estremi di stress in quanto devono essere adottati programmi di emergenza che si discostano dallo stato di armonia e fluidità fisiologica.
È un momento in cui è importantissimo focalizzare la propria attenzione e consapevolezza all’ascolto di sé per far emergere la propria verità e la propria autenticità, superando le paure, i disagi, le memorie, che mantengono ancorati al passato non permettendo di vivere in una forma libera e autorevole.
È facile aggrapparsi alle convenzioni, a ciò che crea maggiore confort, a ciò che non richiede sforzo, a ciò che deresponsabilizza… ma la risonanza individuale? Cosa ne facciamo della risonanza cellulare propria di ogni essere vivente. Essere vivente, definito tale, proprio per la capacità di esprimere e dare forma alla vita che lo anima.
La routine ha appiattito la capacità individuale di essere connessi all’istante presente. Connessione che dà la possibilità di interagire secondo il proprio sentire e non attraverso il delegare al pensiero comune del convincimento.
Questo momento storico chiama l’essere umano ad assumere la responsabilità delle scelte autentiche che lo porteranno in un cammino di innovazione e trasmutazione.
Gli anni trascorsi e le esperienze acquisite, hanno preparato l’uomo ad uscire dalla routine di un pensiero immobilizzato dalla paura, alla ricerca di conformismi in cui rifugiarsi per mancanza di riconoscimento della propria identità e valore.
La biologia umana sta esprimendo delle difficoltà di adattamento sempre più crescenti, indicando
la mancata coerenza fra quello che si esprime e quello che si è.
Una non coerenza fra l’essere e l’agire che genera una mancanza di coesione fra le diverse parti di sé.
A livello biologico quello che si sta manifestando è una grande sofferenza organica allineata ad una grande sofferenza psichica.
Spesso si riscontra una mancata coerenza cellulare che si esprime con una riduzione della motilità in alcuni ambiti organici.
La motilità in osteopatia è espressione della vitalità cellulare. Ogni cellula ha un anabolismo e catabolismo il cui equilibrio la tiene in vita, in salute, ma un’alterazione dei due processi crea uno squilibrio nel ritmo vitale con una sofferenza cellulare e dell’organo.
La motilità è influenzata da diversi fattori, e la sua alterazione è sempre il risultato di un trauma, sia esso fisico o emozionale.
Non vi è differenza fra insulto emozionale e fisico poichè i campi metabolici sono a tutti gli effetti assimilabili alla dinamica delle forze meccaniche che sottendono l’espressività biologica, in ambito fluidico, della Integrità Tensionale (Tensegrità).
A livello dell’insula nel cervello, si generano tutti i sentimenti e persino la consapevolezza, si crea una progressiva integrazione di rappresentazioni omeostatiche che culmina in una rappresentazione dell’agire comportamentale nella corteccia motoria cingolata o limbica. Esiste un ponte anatomico tra stato psichico e funzione somatica.
Soffermandoci sul dolore psichico di questo momento storico possiamo comprendere come nel corpo si vive la manifestazione fisica corrispondente.
Nel periodo della gravidanza, il processo di formazione dell’embrione non è soltanto un momento (sia pure importante) della genesi umana, ma è soprattutto ciò che caratterizza l’individuo per quello che è, sia dal punto di vista somatico che psichico, nella consapevolezza che le diverse parti del sé non possono essere separate.
Quello che siamo nella psiche siamo nel corpo, allo stesso istante.
Per superare la sofferenza fisica ed emozionale è necessario incontrare la propria natura, semplice e autentica, riconoscibile nella sensazione di pace che è naturale in ogni essere vivente, attraverso il superamento di tutti i condizionamenti annidati nella mente arcaica di sopravvivenza. Allargare la propria visione attraverso la conoscenza e il sentire, farà percorrere strade che saranno sicure per sé e che porteranno all’evoluzione e all’espansione di sé stessi e dell’umanità intera. Lo stato di presenza e connessione alla propria natura indicherà la giustezza di ogni azione poiché al servizio della propria coscienza.

Ogni "ESSERE VIVENTE"
è unico ed irripetibile nella storia della vita.
A lui viene chiesto di esserci in questa attuale vita
attraverso l’autentica manifestazione del valore di sé
poiché la vita senza di lui perde una possibilità di espressione.
maria lavinia biasi

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